Bau, in sala operatoria
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JJ il primo bau in sala operatoria

Oggi ho avuto una grande lezione di vita!

Sono una maltesina e molto smorfiosa. Devo ammettere che non dò confidenza a nessuno e  mi reputo una brava ‘crocerossina’. Volete sapere come faccio?
Ebbene, nell’area cani del parco dove spesso mi porta la mia amica bipede, ci sono tanti miei amici che si azzuffano dalla mattina alla sera con conseguenze disastrose. L’altro giorno il chiwawa Skippy, ha litigato con il barboncino nero sempre tosato all’ultima moda.

Pretendeva che gli andasse a prendere la palla che aveva gettato aldilà della staccionata. Inutile dire che il piccolo Skippy non ha voluto infilarsi sotto la recinzione, altrimenti il suo amico lo avrebbe sgridato. Ne è generata una lite tremenda e chi ne ha risentito di più è stato il piccolo chiwawa che ho leccato e rincuorato fino a che la sua amichetta umana non lo ha calmato. Che barbone!

Bene, questa sono io ed intervengo spesso in episodi come questo tanto da vantarmi poiché spesso penso di essere la migliore nel campo delle azioni umanitarie, ecco perché sono altezzosa e superba.
Fino a qualche ora fà questo era il mio pensiero e precisamente fino a prima di aver ascoltato il telegiornale assieme alla mia bipede preferita.
Hanno parlato di un terrier chiamato JJ che è il fidato amico di Kaelyn Krawczyk, una bimba di soli 7 anni affetta da una malattia dal nome difficilile… mi pare si chiami ‘mastocitosi’. Questa piccola amica abita nel ‘Nord Carolina’ e spesso viene colta da attacchi d’asma che la debilitano a tal punto che potrebbe morire.

Fin qui, quasi nulla di strano perché purtroppo anche i nostri piccoli amici sono destinati a soffrire ma ad un certo punto, il signore che leggeva le notizie ha detto una cosa che mi ha fatto vergognare di me stessa! Ha detto che JJ è stato addestrato a comprendere quando la bimba sta per sentirsi male. Pensate, gira in maniera circolare quando crede che gli attacchi d’asma non siano gravi mentre abbaia furiosamente quando la situazione peggiora in modo che i genitori corrano immediatamente per porgerle le prime cure.

I dottori della Duke University Medical Center hanno permesso a JJ di entrare, il primo bau in sala operatoria per assistere ad un’operazione della sua amica e quell’eccezionale mio collega è stato capace di prevedere tutte le reazioni della sua amica bipede persino quelle dell’anestesia!

Mi sono sentita piccola piccola e molto sciocca! Ma come pretendo di darmi delle arie se non faccio nemmeno un quarto di quello che fa JJ? Farei bene ad informarmi su quanto sia utile la pet therapy invece di atteggiarmi come una vamp!
Quindi amici carissimi, ve lo dico anticipatamente. Ho deciso di parlare seriamente con la mia adorata amica e voglio sfruttare le mie doti per aiutare questi piccoli amici che sono costretti a stare in un letto d’ospedale. Questo che vi ho raccontato non è il primo caso in cui utilizzano i cani come supporto affettivo per far guarire più presto una persona o per far comprendere quando il personale medico deve intervenire.

Voglio diventare come JJ che nonostante sia così competente, non ha il minimo accenno di superbia anzi, esegue tutto con grande modestia! E chissà, un giorno forse, potrei persino coronare il mio sogno d’amore con JJ che è di grandezza media e pelosone come me. Dio che scoop! Sarebbe un grande traguardo, due bravi cani infermieri esperti in Pet Therapy!
Vi farò sapere gente, contateci!

Fonte immagine: www.newsobserver.com

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