Ottenuto il permesso retribuito da dipendente per curare il proprio cane

Curare il proprio cane è un diritto oltre che un dovere

Oggi con la mia mamma umana abbiamo sentito una notizia davvero molto interessante, e lei era davvero contentissima quando ha scoperto questa possibilità: a una mamma umana proprio come lei infatti è stato consentito di potersi assentare da lavoro per poter badare al proprio cagnolino ammalato.

Questa signora è dipendente di un’università romana e aveva necessità di badare al suo figlioletto a quattro zampe, il quale aveva un urgente bisogno di un intervento veterinario. La signora vive da sola, quindi non aveva la possibilità di affidare il suo piccolo ad altre persone, di conseguenza la sua unica possibilità era quella di richiedere alcuni giorni di permesso al lavoro.

La strada non è stata facile, anzi inizialmente il permesso le era stato negato, tuttavia grazie all’intervento della LAV, Lega Anti Vivisezione, le è stato consentito di potersi assentare per poter assistere il proprio cane… e sia io che la mia mamma umana lo troviamo più che giusto! 

Da questo punto di vista d’altronde la legge parla chiaro: se non si cura un animale di proprietà se ne è pienamente responsabili, dunque ci si rende protagonisti di un vero e proprio episodio di maltrattamento. Se non si fosse assentata da lavoro, dunque, questa signora poteva assolutamente essere denunciata per non essersi preso cura del proprio piccolo, e questo sarebbe stato un paradosso! La signora ha dovuto dimostrare di essere la sola persona in grado di assistere il proprio cane, di conseguenza la sua richiesta di permesso lavorativo ha avuto successo.

Ovviamente questa notizia ha suscitato tantissimo interesse non solo tra noi cagnolini, ma anche tra i nostri amici umani: con ogni probabilità grazie a quanto è stato concesso a questa signora, dei permessi di lavoro verranno concessi anche in futuro per casi analoghi. Io sono convinto che questo sia giusto, anzi è un diritto sia dei miei fratelli a quattro zampe che degli amici umani che devono e vogliono curare il proprio cane.

Purtroppo si sentono tante notizie di lavoratori “furbi”, che trovano mille scuse per non presentarsi a lavoro, ma questo non mi sembra affatto un raggiro, anzi tutt’altro! Se dovessi un giorno trovarmi in una situazione del genere credo che sarebbe un mio diritto avere a fianco la mia mammina, e anche lei dovrebbe poter stare al mio fianco senza problemi. D’altronde lei lavora tanto, ma per fortuna quando lei non c’è io posso essere accudito dal suo innamorato; se non avessi questa fortuna ci sarebbero tanti momenti critici, e se un domani dovessi star male non potrei certo cavarmela da solo… Come detto quanto è stato stabilito dalla legge può rappresentare un precedente importante, anzi spero vivamente che sia così, ma oltre a questo ci si augura che siano apportate delle vere e proprie riforme al Codice Civile.

D’altronde chi ha un amico a quattrozampe come me deve essere certo di poter richiedere un permesso in caso di necessità, e non deve attendere a lungo affinché gli venga concessa la possibilità di assentarsi: nel caso in questione infatti la signora ha dovuto penare non poco prima di veder riconosciuto questo suo diritto. È questa dunque la notizia che ho sentito oggi con la mia mamma umana, e spero che possa essere letta da più persone possibile perché può tornare davvero utilissima!

Comunque una volta che si sarà ripreso gli auguro di farsi una bella convalescenza in uno degli hotel che accettano cani in tutta Europa, sarebbe un tocca sano per lui e la sua mamma.