Pet therapy in aeroporto
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Il mio amico aveva paura di prendere l’aereo!

Il mio fidatissimo amico bipede, fino a qualche mese fa era disoccupato ed io lo consolavo con leccatine e guaiti di gioia. Bhe, devo ammettere che non sempre riuscivo a farlo sorridere ma da cane intelligente quale sono, aspettavo che gli passasse il malumore ma purtroppo il ‘fattaccio’ era serio. Io cercavo di parlargli, di dirgli che bisogna aspettare tempi migliori, che siamo in un periodo di crisi profonda per l’Italia e lui sapete cosa faceva? Mi guardava con quegli occhioni tristi da cocker spaniel smarrito e annuiva come per darmi ragione. Scommetto che state ridendo perché ho ‘scritto’ che io e lui ci parliamo. Si avete capito bene, ci comprendiamo alla perfezione e facciamo lunghe chiacchierate.

Ebbene sì, la notte non riuscivo più a dormire dalla preoccupazione che il mio amico stesse andando in depressione per questo lavoro che tardava a venire. Non perché voglia elogiarlo più del dovuto ma devo sottolineare che lui è un ingegnere chimico molto bravo solo che qui in Italia ci sono poche speranze che possa trovare un’occupazione.
La notte passavo ore a pregare quel buon vecchio cane San Bernardo affinché mi aiutasse quando un bel giorno arrivò una telefonata nientedimeno che da Edmonton che è la capitale della provincia canadese dell’Alberta. Una ditta metallurgica di gran fama, aveva intenzione di assumere il mio qualificato amico!

Speravo che facesse i salti dalla gioia, che mi abbracciasse e si rotolasse con me sul pavimento del salone e invece…l’ho visto mogio mogio. Mi sono avvicinato con cautela e gli ho chiesto < Ma come, non sei contento? Forse sei triste perché pensi che io non verrò con te? Ah, stupido amico mio, non credere che ti libererai di me così facilmente! Io verrò con te, lì ci sono tante praterie, ci divertiremo!> E lui per tutta risposta, ha abbassato lo sguardo mortificato e mi ha detto < Non voglio andarci, ho il terrore di prendere l’aereo!> Non so quale santo cane dall’alto dei cieli mi ha mantenuto dal non dargli qualche morso! Sono corso nel suo studio, ho preso quel quotidiano che aveva comprato senza neanche leggerlo e col muso l’ho sfogliato fino ad arrivare alla pagina che elencava ampiamente la Pet therapy negli aeroporti. L’ho strappata e gliel’ho letteralmente sbattuta sotto quell’imbronciatissimo muso umano . Poi gli ho detto < Leggi, amico dei miei stivali! Qui c’è scritto che in certe città del Nord America ma anche all’aeroporto Genova in Italia è in corso una sperimentazione per far salire sull’aereo anche le persone paurose come te. In tutti gli aeroporti di ‘San Francisco, negli Usa, e di Edmonton, in Canada’ ci sono tanti miei validi colleghi che camminano con un cartello attaccato al collo con su scritto ‘Se mi accarezzi ti rilasserai prima del volo’. E vuoi sapere un’altra cosa? L’esperimento ha avuto successo tanto che quando alcuni passeggeri ad Edmonton che stavano per partire hanno incontrato una terribile tempesta di neve, esitavano a farlo finché i miei adorati compagni con le loro leccatine ed i loro affetto, non sono riusciti a tranquillizzare quella gente. Smettila di fare il marmocchio e prepara le valigie che ci imbarchiamo!>.
Sono sincero, inizialmente non ne voleva sapere, era letteralmente terrorizzato ma poi io con il mio ‘savoir faire’ e con tanta pazienza sono riuscito a convincerlo. All’inizio è stata dura, mi sono imbarcato anche io e siccome sono inferiore ai 10 chili, ho potuto viaggiare con il mio amico fidato anche se nel trasportino.

A proposito, ora sono su una comoda (si fa per dire) postazione dell’areo perché stiamo tornando a casa per le feste di Natale e appena ci siamo imbarcati, siamo stati attorniati da una miriade di cani che hanno leccato il mio amico dalla testa ai piedi. e lui se li è abbracciati per mezz’ora. Grrrrrr…che gelosia, credo che per le prossime tre ore, non gli rivolgerò la parola!

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