Oggi vi racconto una storia triste ma con un bel finale. Io mi chiamo Geremia e sono un purissimo meticcio e per tanti anni ho avuto un amico giovanissimo. Andavamo molto d'accordo io e lui, eravamo inseparabili ed amici per la pelle. Non c'era posto dove non mi portasse, sembravo la sua ombra. Stavamo insieme tutto il giorno e quando frequentava le scuole medie, io ero un cucciolotto peloso che lo guardava a vista perché quella è l'età in cui si combinano i guai ed io ci tenevo al mio grande amico di giochi. Siamo praticamente cresciuti insieme, ne abbiamo fatte di tutti i colori perché io non sono un cane serioso anzi, mi divertivo quando il mio amico faceva qualche marachella e poi scappava. Ricordo ancora quando faceva squillare tutti i citofoni di un condominio e poi si nascondeva ed io dietro di lui me la ridevo sotto i baffi. Invece, quella volta che bussarono al citofono di casa nostra ed entrarono due poliziotti, capii che non 'era nulla da ridere e che non si trattava di una semplice 'marachella' anzi, doveva essere successo qualcosa di grave altrimenti il mio amico non mi avrebbe guardato con quell'aria così spaventata. Ricordo quel pomeriggio come se fosse ieri e mi resi conto che la situazione era degenerata quando i miei 'nonni' cioè i genitori del mio amico, tornarono a casa la sera affranti e con gli occhi rossi. Dalle loro parole capii che il mio adorato bipede era stato portato a Bollate in un brutto posto che non conosco ma da quello che potetti capire è molto lugubre e triste. Dicono che il mio amico e tutti coloro che stanno lì dentro, non si chiamano più persone ma 'detenuti' e poi dicono che le loro camerette non hanno il computer, la play station
Oggi vi racconto una storia triste ma con un bel finale. Io mi chiamo Geremia e sono un purissimo meticcio e per tanti anni ho avuto un amico giovanissimo. Andavamo molto d’accordo io e lui, eravamo inseparabili ed amici per la pelle. Non c’era posto dove non mi portasse, sembravo la sua ombra. Stavamo insieme tutto il